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Lettera a mia figlia

Lettera a mia figlia

Giuseppe Alessio Nuzzo

2017

L’autore di questo breve ma intenso libro è un giovane che si è occupato di molte attività nelle quali ha ottenuto diversi riconoscimenti. In questo caso non si è limitato a redigere un testo, ma ha fatto in modo di trasformare le righe scritte nelle immagini di un DVD (accluso al libro), dove Leo Gullotta interpreta il personaggio principale. Come dichiara l’autore, la storia narrata è pura fantasia, anche se i problemi e i sentimenti affrontati rispecchiano esperienze familiari. Il libro è corredato da diverse foto di Leo Gullotta, che scrive anche la prefazione.


L’introduzione inizia a parlare dell’amore "...Un sentimento che può essere declinato in tanti modi...". Nel nostro caso, quello di un padre alla figlia diventa l’argomento delle lettere. Dalle lettere si è passati poi ad un documentario e infine al cortometraggio contenuto nel DVD.


Come scrive l’autore "...Nessuno poteva immaginare di trasmettere in dodici minuti..." (tanto dura il DVD) "...Tante emozioni... sofferenze e grandi sacrifici che ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie... mentre scrivevo pensavo e ripensavo alla vita che ci pone di fronte questi continui scambi di ruolo... dall’uomo che mette il bavaglino e lava sua figlia... a vecchio costretto ad essere lavato dalla stessa figlia...".


A questo punto seguono diverse pagine in cui l’Alzheimer viene analizzato nelle sue componenti: dai dati numerici, alle caratteristiche fondamentali, al decorso. Nella parte dedicata alla Storia (pag.41) vengono descritte le fasi della scoperta (1901) e delle pubblicazioni (1910); nella sezione Epidemiologia si specificano alcune caratteristiche cliniche "...Un processo degenerativo che pregiudica progressivamente le cellule cerebrali...". Il fattore maggiormente correlato all’incidenza della patologia è l’età. Si passa poi al Decorso, che prevede quattro fasi descritte singolarmente (Pre-demenza, Fase iniziale, Fase intermedia e Fase finale).


Dopo questa serie di dati che forniscono un quadro chiaro della malattia, si arriva alla Storia (pag.51). Il padre si analizza; è solo, seduto alla scrivania; guarda tutte le cose che lo circondano, i mobili le foto "...Sono volti che sorridono... momenti lontani... compleanni dimenticati... serate di musica, concerti. Il film delle mia vita è un po' difettoso... ho la penna in mano. Perché? Ecco, ora ricordo. Volevo scrivere una lettera a Michela. I ricordi però sono sempre più sbiaditi... cara Michela... seguono parole semplici, commoventi, lucide, che descrivono angosce, stati d’animo, solitudine... Michela leggerà mai questo mio scritto?... sto perdendo i ricordi archiviati in quella cassaforte naturale chiamata mente. Altre considerazioni evidenziano come la mente sia ancora in grado di registrare sensazioni che si trasformano in angoscia... nero. Vuoto. La mano mi trema. Ho paura...".


A queste pagine, che lasciano nel lettore una buona dose tristezza, seguono le due biografie dell’attore Leo Gullotta e dello scrittore, Giuseppe Alesso Nuzzo, entrambi uomini che hanno fatto tante esperienze, ma certamente questa sull’Alzheimer rimarrà nella loro anima.

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