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Zucchero bruciato

Zucchero bruciato

Avni Doshi

2022

Questo romanzo si svolge in India, dove tutto è diverso rispetto all’occidente, tranne i problemi degli uomini. Infatti, la scrittrice descrive con parole dirette e spesso taglienti, il difficile rapporto tra una figlia (Antara) e la madre (Tara, detta Ma), che continua ad essere complicato anche quando quest’ultima si ammala di Alzheimer "...Primi sospetti quando girava sola in casa durante la notte…Talvolta mi pare di intravedere la fine, quando sarà ridotta un vegetale... quando dimenticherà come si fa a parlare... e infine a respirare... deve essere la sofferenza peggiore... essere consapevole del proprio tracollo, costretti a guardare mentre tutto scivola via...".


Poi la visita del medico "...Ha il cervello di una ragazza... non possiamo essere certi di nulla che la riguardi. A volte... I suoi occhi sono ostili e non sono sicura che abbia riconosciuto il mio viso... ma il medico replica... dovrebbe farci l’abitudine perché succederà sempre più spesso...".


La ricerca dei farmaci e gli effetti collaterali "...La memoria a lungo termine non si forma e quella a breve termine svanisce... ma pensa di non esser malata...".


Antara disegna da sempre; in realtà modifica i tratti delle cose, delle persone, in modo che ognuno ci vede quello che vuole "...È un'arte strampalata... quando la gente chiede spiegazioni io mi vergogno...". Ha sposato Dilip, bello, simpatico, vissuto in America, che tende a sdrammatizzare le situazioni "...Anche se Ma dimentica ogni volta il suo nome...".


Numerose sono le pagine dedicate a personaggi e situazioni coinvolti nella vita delle due donne; il tutto descritto con una prosa semplice e diretta che si legge bene anche nei punti più complessi.


Tara è sempre stata problematica anche da giovane, tanto che a quattordici anni scappava da scuola per andare a bere e fumare "...Mi chiedo se la tendenza autodistruttiva non fosse un sintomo di qualcosa che c’era già...". Si è sposata molto giovane e dopo un anno è nata Antara "...Mia madre sapeva che i matrimoni non erano felici... stava sempre in casa con la suocera ad aspettare il marito... a volte non si parlavano per giorni...". Fu così che scappò di casa e iniziò a frequentare un guru (santone). Il marito chiese il divorzio e partì per l’America con la nuova moglie. Antara ricorda ancora bene l’ashram (rifugio-monastero) dove la madre l’aveva portata; il guru Baba, Khali Mata, la donna dagli occhi azzurri con la quale dormiva "…Non vedevo Ma per giorni... poi arrivava e mi abbracciava, o mi picchiava. Era così che andava la mia vita...". Infine la fuga dall’ashram, dopo quattro anni; Baba aveva rimpiazzato Tara con un’altra ragazza. Antara aveva sette anni, ma ricorda la partenza di notte senza avere una meta; erano anni che sua madre non parlava con i genitori, né col marito. L’arrivo al Club dove abitavano i nonno, ma nessuno vuole aiutarle "...Mio padre era uno sconosciuto…non era mai venuto a cercarmi... ci penserò io a noi? Diceva Ma. Ti fidi di me?... che scelta avevo?...". Iniziano a vivere fuori dal Club dove avevano abitato "...Avevo fatto amicizia con un cane randagio... ma, aveva iniziato a chiedere l’elemosina... i membri del Club che ci conoscevano ci guardavano perplessi... mi ricordo di quando dormivo contro il cancello…Non so per quanto tempo abbiamo vissuto così...". Una mattina però il padre le carica in macchina e le accompagna dai nonni materni, dove Antara ricorda "...Quello strano tanfo di muschio e la patina di polvere... ma e io dormivamo nello stesso letto... ma era bella... fumava e mi dava la cicca... non mi ricordo cosa provavo per lei...".


Poi Ma riceve molti soldi dal marito e Antara trascorre una settimana nella casa del padre, che però parte per l'America con moglie e figlio. "...Quello è stato il giorno in cui ho rinchiuso tutti i pensieri su mio padre in un cantuccio lontano...".


Dato che Antara non sapeva leggere e scrivere viene messa in un collegio di suore, ma dopo poco tempo viene portata via "...Nessuno mi ha chiesto cosa fosse successo... continuavamo a vivere realtà separate...".


La visita da un altro medico "...Chi si prende cura di questi pazienti soffre quanto loro...". Il deludente incontro con il padre per informarlo della malattia. "...Mi chiedo se nella sua vita esista una decisione di cui accetta la responsabilità...".


Dopo diversi tentativi di lasciare Tara nella sua casa, la figlia decide di portarla a vivere con lei e il marito, che pensa "...Non andate d’accordo nemmeno un minuto...". Ma Antara decide "...Ha bisogno di me... parlare con Ma non è mai stato semplice... e nemmeno ascoltare... ad un certo punto si è rotto qualcosa in ciò che eravamo l’una per l’altra... questa è una perdita lunga ed estenuante in cui si sparisce un pezzetto alla volta...".


Incidenti giornalieri; le cose stanno peggiorando con Dilip; il cambio di casa "...Penso a quanto è fragile quello che abbiamo... io credevo che crescere significasse che tutte le domande avrebbero ottenuto risposte... poi si è radicata l’abitudine ad attendere...".


La storia d’amore tra Ma e Reza, un ragazzo più giovane "...Penso se mi abbia mai visto come una bambina da proteggere…o mi ha sempre visto come una rivale... gli anni dell’adolescenza sono stati quelli in cui l’ho odiata di più... capivo quanto fosse profondo il nostro legame e che distruggere lei avrebbe distrutto anche me...". Dopo sei anni Reza sparisce all’improvviso e Ma non si riprende più; va a vivere con la nonna "...Forse è il sentimento che rimane, non le persone...". Ricomincia a scappare di notte. Intanto Antara riprende a disegnare. Il suo lavoro è copiare e ricopiare la stessa immagine trasformandola.


Poi la visita ad uno specialista di Alzheimer che ammette "...Anche chi cura i malati di Alzheimer ha bisogno di cure... la demenza è un peso contagioso...".


Nel frattempo, tra gli eventi positivi c’è la nascita della bambina di Antara che "...Pretende troppo e vuole sempre di più... non c’è mai tempo per dormire... alcuni giorni sento che non la lascerò mai andare... in lei rivedo me stessa... l'abbraccio sempre così si ricorderà dell’amore ricevuto da bambina... però... certe volte vorrei che Ma morisse... poi mi vergogno di averlo pensato...".


La festa per la bambina sembra annullare le tensioni di tutta la famiglia. Il padre di Antara va a trovare la nipotina, con moglie e figlio, e si mostrano felici; Dilip è contento, dato che sua madre ha organizzato tutto con efficienza. Anche "...Mia nonna mi viene a trovare e mi rendo conto di assomigliare più a lei che a mia madre...".


Tutti si divertono e sembrano non avere problemi "...L'unico motivo che li fa girare verso di me è la bambina... mi chiedo se Ma riconosce mio padre... chiama Antara la bambina e la culla. Mi chiedo in quale posto della sua mente si trovi. Ci guardiamo. Io in silenzio. Lei in silenzio. Tutti le lasciano fare quello che vuole perché è malata... anche se... il medico non ha mai trovato nulla nel suo cervello...".

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