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Tutto quello che vuoi

Tutto quello che vuoi

Anno di uscita 2017

Tutto quello che vuoi è il titolo di un film che Francesco Bruni ha fatto per Rai Cinema (2017) ed è stato prodotto con il contributo economico dello Stato, in quanto riconosciuto opera di interesse culturale. La storia è centrata sull’incontro di Giorgio, un poeta di 85 anni, con Alessandro, un giovane di 25 anni.


Le vite di questi due personaggi, apparentemente lontanissime, si incrociano e ne usciranno modificate e in qualche modo migliorate per entrambi. L’abilità del regista è riuscita a costruire una trama credibile e anche scorrevole, che porta lo spettatore ad interessarsi con crescente interesse alle vicende che legano i diversi personaggi. Alessandro è un giovane “ribelle”, orfano della madre, che si scontra quotidianamente con il padre e la sua compagna, che cercano comunque di comunicare con lui senza successo.


Il film è ambientato nella periferia di Roma, un piccolo quartiere dove tutti si conoscono. Qui Alessandro condivide esperienze e giornate con tre amici, scontrandosi, riappacificandosi, soffrendo, ognuno per motivi propri, ma ritrovandosi uniti nelle critiche alle famiglie e alla società. Le giornate sembrano trascorrere tutte uguali, fino a quando ad Alessandro, che non ha mai lavorato, viene offerto un posto: trascorrere alcune ore al giorno con un vecchio signore un po’ strano, ma tranquillo e ancora autonomo. Dopo una prima reazione negativa il ragazzo decide di incontrare l’anziano nella sua casa. Si tratta di un poeta, Giorgio (interpretato magistralmente dal regista Giuliano Montaldo), che a detta della signora Laura, che si occupa di lui e abita al piano di sopra, ha iniziato ad essere diverso perchè probabilmemte ha l’Alzheimer. (Porello…non si ricorda niente….Alzheimer…ma che s’attacca?).


Alessandro dapprima non intende rinunciare alla sua libertà, poi incontra Giorgio, e decide di provare. Inizia così una storia fatta di confidenze, racconti, consigli, parole, gesti, che pian piano accomunano due persone diversissime tra loro per età, educazione, percorso di vita. L’anziano insegna al giovane educazione, calma, riflessione; il giovane suscita in quell’uomo curiosità, benevolenza, voglia di raccontare il suo lungo passato, dato che sta dimenticando quasi tutto del presente.

Il giovane Alessandro ricorda a Giorgio suo fratello Carlo, morto da piccolo sotto un bombardamento con i suoi genitori, quindi lo chiamerà sempre con questo nome a lui caro. Le due vite scorrono integrandosi sempre meglio, soprattutto quando i due protagonisti scoprono di condividere l’amore per le partite di calcio. Intanto Alessandro fa conoscere al poeta tre suoi amici e l’anziano scopre una vita nuova, dove i suoi ricordi diventano il presente per quei giovani, le passeggiate acquistano uno scopo, le sigarette profumano ancora di libertà, come le partite a carte.


Poi un giorno Alessandro scopre per caso lo studio di Giorgio, una stanza con le pareti completamente scritte con frasi, versi, nomi. Nemmeno la signora Laura conosce il perché di tutti quei luoghi, sentimenti, persone, anche se crede che siano ricordi importanti della vita del poeta. Pur comprendendo poco di quegli scritti Alessandro comincia a ricostruire, anche attraverso domande al vecchio, la vita di un uomo che era stato coinvolto dalla guerra a 15 anni, aveva perso genitori e il fratellino Carlo in un bombardamento, aveva avuto un primo amore, mai dimenticato, si era sposato con una donna che era stata la sua compagna per anni e poi era morta. Così pian piano il ragazzo si appassiona sempre più a quella vita tanto intensa e diversa dalla sua e rende partecipi anche i suoi amici . Lei è un poeta?...Si…le poesie si scrivono quando non si sa dove mettere l’amore.

Poi improvvisamente Giorgio ha bisogno di essere accudito anche di notte perché la persona che lo faceva deve partire. Così Alessandro si trasferisce da lui, ed anche i suoi amici lo frequentano sempre più spesso in quanto quell’uomo gentile ma fermo, abile nel giocare e vincere con le carte, sempre gentile e pieno di ricordi, li coinvolge con le sue storie, i suoi sentimenti, le sue riflessioni.


Un giorno, ricordando la guerra, il poeta parla di un tesoro che gli avevano regalato alcuni soldati americani e che lui aveva sepolto. Ora stava pensando di andare a recuperarlo con i ragazzi. Il luogo si trovava in Toscana, lungo quella che era stata chiamata la Linea Gotica, dove si erano arroccati i tedeschi per fermare le truppe americane. Per saperne di più Alessandro inizia a fare ricerche persino in biblioteca, aiutato da una ragazza che lo serviva al bar, ma che studiava per laurearsi e che lui non aveva mai notato. Arriva così il giorno della partenza su una macchina prestata. I 4 ragazzi e Giorgio seguono le strade dei ricordi alla ricerca di un tesoro che forse potrebbe cambiare le loro vite. Nessuno di loro ha la patente, tranne Giorgio che li salva dalla polizia guidando la macchina per un tratto di strada. Arrivati ad un lago i ragazzi si tuffano su indicazione di Giorgio, ma nella cassetta recuperata trovano solo un vecchio paio di scarponi che i soldati americani gli avevano lasciato in regalo. Il vecchio li stringe al cuore: per lui sono un tesoro, per i ragazzi una delusione. Così gli amici di Alessandro se ne vanno con la macchina lasciando Giorgio e l’amico alla stazione.

I due devono tornare in treno, ma mentre aspettano alla stazione Giorgio sparisce. Quando il ragazzo lo ritrova e lo rimprovera Giorgio gli racconta di essere andato a cercare il suo primo amore, quella ragazza che non aveva mai dimenticato "...Eravamo fidanzati... la poesia è una cosa... la vita un’altra...". Tutti comunque fanno ritorno a casa sani e salvi. Il padre di Alessandro però trova un figlio comprensivo e cambiato, gli amici si sono riappacificati, la signora Laura, che era molto preoccupata, capisce che il poeta è sereno, tanto che dice a tutti "...Non ci voglio nessun altro qui con me... sei un caro ragazzo...".


La vita riprende e il giorno dopo Alessandro esce per raggiungere la casa di Giorgio ma nel percorrere l’ultimo tratto si accorge di avere fretta, mentre il cuore batte forte. Davanti al portone di Giorgio trova un’ambulanza, qualche persona e la signora Laura che dice "...Se n’è andato seduto sulla poltrona, mentre guardava dalla finestra...". Ai funerali sono proprio i quattro ragazzi a portare la bara di quell’amico anziano, saggio, disponibile, che in poco tempo aveva cambiato le loro strade, le loro vite e se n’è andato lasciando queste parole sulla tomba "...Tutto quello che voglio alla fine l’ho avuto... si è fatto tardi amici, devo andare...".

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