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Facciamo che eravamo

Facciamo che eravamo

Silvia Roncaglia e Desideria Guicciardini

2017

È una bella storia fatta di parole e disegni che si integrano tra loro "...Come i sassolini di Pollicino...".

Scritta da Silvia Roncaglia ed illustrata da Desideria Guicciardini racconta del legame tra nonno Aldo e il nipotino Paolino "…Mi portava tutti i giorni ai giardini… mi teneva per mano... mi faceva ridere... eravamo fatti l’un per l’altro...".


Disegni grandi e colorati mostrano i diversi momenti di questa storia, come il laghetto dove scivolano le barchette perché il nonno c’aveva lavorato. Poi un giorno Avevo solo cinque anni quando un pomeriggio nonno Aldo "...Si è seduto con uno sguardo smarrito… sei stanco nonno?... non mi ricordo più la strada per tornare a casa. Ti porto io nonno...". Mi sembrava una cosa grandiosa portare io il nonno, dopo che lui per anni aveva portato me".


Così strade colorate si intersecano in un disegno con case, uomini, animali, macchine, mentre il nonno dice "...Ma in questa strada non ci siamo mai passati…".

Ma alla fine ci siamo ritrovati davanti alla nostra casa. Però Paolino si accorge che la mamma, invece di premiarlo per aver riportato a casa il nonno, gli proibisce di andare ai giardini, e il nonno gli spiega "...Tu non c’entri niente Paolino...".

Non si fidano più di me. Così Paolino ai giardini ci va con la mamma "...Una mamma silenziosa... triste e distratta...". Poi una sera Paolino ascolta i genitori "...Ormai non c’è più con la testa. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo... sarà meglio anche per lui... e poi è un bellissimo posto, con un bellissimo parco...".


Ho sentito la mamma piangere. E Paolino ricorda la favola di Pollicino, quando i genitori vogliono abbandonarlo nel bosco "...Forse volevano smarrire nonno Aldo nel bosco... ma io avrei saputo riportarlo a casa...". Così i disegni illustrano prima un bosco buio dove lui e il nonno si perdono, e poi un parco fatto da alberi colorati, una grande casa bianca, e anziani felici che camminano con i bastoni.


La scena successiva mostra nonno Aldo intento a leggere le notizie sui giornali. "...Perché leggi le notizie... perchè mi fanno compagnia... tanto dopo un pò le dimentico... ho una memoria burlona...".

Aldo sta perdendo la memoria e i genitori spiegano a Paolino che il nonno non si può curare e peggiorerà con la vecchiaia. I disegni che seguono ritraggono prima gli anziani sulle "...Poltrone con le ruote...".

A me sembrava un gioco bellissimo "...Poi gli aeroplani fatti con i giornali che volano nell’aria... le notizie volano...".

Peccato che volino via dalla mia testa "...Aggiunge il nonno... adesso lo so... le notizie che volano via dalla testa quando si è vecchi hanno un nome. Quel nome è Alzheimer...".

Il tempo passa, Paolo è cresciuto e va a trovare il nonno con l’autobus "...Il nonno però, certi giorni non lo sa che io sono grande e qualche volta non sa neanche chi sono...". Con lo sguardo perso mi chiede "...Chi sei?...". Allora gli rispondo… "...Facciamo che eravamo nonno e nipote...".

Tante volte il nonno ha fatto questo gioco per me, adesso lo faccio io per lui. "...E io posso tornare ad essere Paolino, anche se per tutti ormai sono Paolo...".

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